Ammettiamolo,
più di una volta abbiamo ci siamo immaginati che accadesse qualcosa,
abbiamo fatto sogni ad occhi aperti pensando che avvenissero
situazioni improbabili e
noi speriamo che si realizzino. Ben Stiller con il suo nuovo film,
diretto e interpretato, ispirandosi ad un romanzo del 1939 mette in scena
questo fantastico film. Nulla di nuovo per gli spettatori, ce ne sono
tanti di film simili, ma questo nonostante tutto è unico nel suo
genere. Il perché è semplice:
è realizzato
bene!
Un'ottima
caratterizzazione dei personaggi, dialoghi fluidi, scenografie e
location fantastiche e poi gli avvenimenti sono pochi ma chiari. Con
questo non voglio dire che sia il film perfetto, ma è questo il
modello da seguire per evitare dei flopponi cinematografici che si
stanno verificando in questi anni. Una costruzione della vicenda da
manuale con delle scene che sicuramente ispireranno molti registi per
nei film futuri. La trama è molto semplice, trasmette in modo chiaro
e poco pesante dei messaggi molto attuali, come il passaggio dal
cartaceo al digitale (rivista life), l'importanza dell'archiviazione
vecchio stile, la fotografia tradizionale con la sua poetica, poi il
centro del film ovvero, il credere in sé stessi e nelle proprie
capacità per potere affrontare la vita spingendosi oltre i propri
confini.
Nella
trama non è ben specificato qualche passaggio tra una vicenda e
l'altra, ma poco importa a noi non ci interessa dato che ci vengono
fornite già le informazioni per ricostruire quelle parti mancanti.
Tutto
questo ci è narrato con molta semplicità senza appesantire troppo
lo spettatore con scene estreme (tranne una paio che sono molto
divertenti), senza farci perpadelloni di concetti e di scene
tristissime da farti venire la paranoia. Questo è il film che porta
serenità una volta guardato, una sensazione che ben pochi film ti
sanno regalare. Il paragone voluto dalla critica col film ForrestGump c'è appunto per questo: l'insegnare tanto appesantendo poco.
Solo questo e non altro dato che sono due film di gran lunga diversi
tra loro... e per fortuna!
Alla fin fine che cosa rappresenta questo film per i tempi che corrono? Un qualcosa a cui tutti noi aspirano, ma solo nel nostro immaginario, una cosa a cui tutti dovremmo fare appello oggi per uscire dalla profonda crisi economica. Un insegnamento che di sicuro molti di noi dovremmo fare tesoro e non dobbiamo vergognarci a esprimerlo.
Alla fin fine che cosa rappresenta questo film per i tempi che corrono? Un qualcosa a cui tutti noi aspirano, ma solo nel nostro immaginario, una cosa a cui tutti dovremmo fare appello oggi per uscire dalla profonda crisi economica. Un insegnamento che di sicuro molti di noi dovremmo fare tesoro e non dobbiamo vergognarci a esprimerlo.
Per
trasmettere ciò che sta in questa pellicola non ci vuole di certo un
genio della cinematografia d'autore per dircelo, non ci vuole un
personaggio comico che recita solo con parolacce e battute mordi e
fuggi, ci vuole solo un regista con la testa e coerente con il
pubblico e sé stesso per creare un film onesto (rima non voluta),
solo che il pubblico non recepisce questa piccola cosa ed è un
motivo in più per vederlo.
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